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ADHD e inquinamento delle città

ADHD e inquinamento delle città

Un recente studio ha dimostrato una correlazione tra inquinamento delle città e incidenza del disturbo di disattenzione e iperattività nei bambini.

ADHD e inquinamento delle città
L’ADHD (Attention-Deficit/Hyperactivity Disorder), sta per sindrome da deficit di attenzione e iperattività . Questo disturbo del comportamento è caratterizzato da inattenzione, impulsività e iperattività motoria che rendono difficoltose l’interazione e l’adattamento sociale dei bambini.
La ricerca, pubblicata sulla rivista PLoS One, ritiene che l’esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), componenti dell’inquinamento atmosferico, aumenta di cinque volte rispetto alla media, le possibilità di sviluppare nei bambini ADHD.

L’ADHD interessa 1 bambino su 10 e spesso il disturbo è caratterizzato da distrazione, propensione a sognare ad occhi aperti e incapacità di concentrarsi e completare un’attività.

Gli idrocarburi sono in gran parte prodotti dalla combustione di combustibili fossili: quindi originati da molte fonti, tra cui il traffico, le caldaie domestiche ed alcune centrali elettriche.
I risultati sono relativi ai problemi di attenzione che ovviamente influenza il rendimento scolastico, le relazioni sociali, e le prestazioni sul lavoro.

Si conoscono già correlazioni con danni al DNA e interferenze sul sistema endocrino.

Questo studio non è il primo a suggerire un legame tra inquinamento e problemi di salute mentale. Precedenti studi hanno scoperto che l’esposizione agli agenti inquinanti può causare un quoziente intellettivo più basso, maggiore ansia e depressione e anche ritardi nello sviluppo.

I risultati delle ricerche effettuate sui bambini hanno dimostrato che ad una maggiore esposizione agli agenti inquinanti si associano sintomi di ADHD.

I bambini che vivono in luoghi con poco verde e alti livelli di inquinamento hanno un rischio fino al 62% più alto di sviluppare disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD) rispetto ai loro coetanei che vivono in aree con livelli medi di verde e inquinamento.
Lo studio è stato condotto nell’area metropolitana di Vancouver, incrociando l’incidenza di ADHD tra i nati negli anni 2000 e 2001 con le caratteristiche del luogo di residenza dei bambini, in termini di presenza di verde e di concentrazione di inquinanti.Secondo quanto emerge dalla ricerca, i due fattori possono annullarsi a vicenda, ma anche rafforzarsi. Nelle aree in cui coesistono più alti livelli di verde e più bassi livelli di inquinanti si registra una riduzione del rischio di ADHD del 50%; al contrario, in quelle più inquinate e meno verdi il rischio aumenta del 62%.

Per maggiori informazioni consultare i seguenti link:
https://www.centroricreazione.it
https://formazionecontinuainpsicologia.it/inquinamento-adhd/

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