Manifesto per ripensare l’Autismo
Il Manifesto degli esperti si conclude con un appello alle autorità sanitarie, alle associazioni scientifiche e al Ministero della Salute per avviare un lavoro di ripensamento approfondito della situazione e dell’organizzazione dei servizi per l’assistenza all’infanzia.
IN occasione delle Giornata dell’Autismo un gruppo di professionisti con anni di esperienza nel campo delle patologie e delle sfide nello sviluppo dei bambini, sentono l’urgente necessità di portare all’attenzione delle autorità sanitarie e dell’opinione pubblica la critica situazione che caratterizza la diagnosi e la cura del disturbo dello spettro autistico. Questi contenuti del “Manifesto per ripensare l’Autismo”, firmato inizialmente da esperti quali neuropsichiatri infantili come Michele Zappella, Gianmaria Benedetti, Roberto Carlo Russo, Emidio Tribulato, pedagogisti come Daniele Novara, la psicologa Valeria Mazza e il filosofo Marco Macciò.
Dati allarmanti
Il manifesto sottolinea un crescente timore nei confronti dell’autismo, che talvolta può portare a situazioni estreme all’interno delle famiglie. Uno dei dati più evidenti è l’enorme aumento delle diagnosi di autismo negli ultimi anni, passando da circa 5 su 10.000 negli anni ’90 a 260 su 10.000 negli Stati Uniti e 129 su 10.000 in Italia attualmente. Il neuropsichiatra infantile Michele Zappella evidenzia che questi dati potrebbero essere influenzati dai cambiamenti nelle modalità diagnostiche, che oggi si basano principalmente su test comportamentali incapaci di distinguere in modo accurato le problematiche comunicative, educative e relazionali familiari. Tuttavia, Zappella suggerisce che interventi mirati possono notevolmente migliorare la situazione, considerando attentamente il contesto pedagogico, funzionale e comunicativo dell’ambiente familiare, nonché i sentimenti, le emozioni e i bisogni affettivi dei bambini.